Da IL QUOTIDIANO DEL SUD del 14.9.2025

 

Si è nuovamente riproposto un pubblico attento, partecipe e soprattutto numeroso, convogliato al castello di Santa Severina dall'hinterland e dalla regione. Impeccabile l'organizzazione nella cura prestata dalle associazioni che reggono questo festival - i Borrelliani, la Pro Loco Siberene, il Museo del Caffè e il Caffè letterario, la cooperativa Aristippo, il liceo Borrelli, così come le presentatrici, la professoressa Daniela Strangis e la dottoressa Anna Violante. La prima ha introdotto il sindaco Lucio Giordano per il quale questo festival ha attecchito soprattutto perché «festival della gentilezza». Gentilezza della parola, dei personaggi che la interpretano, delle atmosfere che si creano e alimentano in modo quasi impercettibile i sentimenti al buono e al bello. Angela Caccia, la direttrice artistica, ha così avuto lo spunto di ricordare come, in tema con quella connotazione, il sindaco Giordano fosse stato definito da alcuni poeti delle due edizioni precedenti il sindaco gentiluomo. Le domande rivolte ai poeti Demi, traduttrice oltre che poeta e critico letterario, presidente del Camaiore e responsabile e redattrice di importanti blog letterari, e Onofrio, anche lui con spiccate caratteristiche in saggistica poesia e critica letteraria e, ben tre volte, autore Passigli, ha dato un preciso spessore alla serata. si è discusso di come, il poeta su tutti, sappia e debba tradurre - ma anche valutare attraverso il suo patrimonio artistico -, un lavoro poetico svolto da altri. Demi ha evidenziato in una sorta di dovuta e necessaria benevolenza il suo procedere nella lettura e valutazione dei testi. Onofrio ha definito il poeta "colui in grado di cambiare lo sguardo, modularsi all'altro è convogliare in una sorta di pietas che è l'elemento che accomuna tutti e tutto in poesia. Ricordando un saggio di Antonio Prete che definiva il traduttore di poesia un ospes - termine latino che indica sia colui che ospita, che colui che è ospitato - Caccia evidenziava come il termine possa valere, in generale, riguardo l'approcciarsi di un poeta all'opera di un altro poeta. Hanno profondamente emozionato le poesie lette da Anna Lauria, poeta proveniente da Corigliano, e Felice Foresta da Catanzaro. La giornalista Giovanna Calvo ha poi letto dei versi, scritti dalla sorella recentemente scomparsa, la preside Donatella Calvo, e ritrovati del tutto casualmente riordinando le carte. Inoltre, ha deliziato il pubblico un giovanissimo talento poetico cosentino, Gabriele Garofalo che scrive versi sia in greco che latino e che di recente ha vinto in un certamen, il premio dell'ambasciata greca di Atene. Le studentesse del Liceo Borrelli, in un felice connubio tra una quasi simultanea lettura in greco e la sua traduzione in italiano, hanno declamato, per la rubrica “Echi di poesia nel tempo”, spezzoni di poesie sul tema “La fragilità dell'uomo”. Le associazioni Io resto, Avis di Verzino e Croce Verde di Cutro, erano rappresentati dai loro presidenti, rispettivamente Gianni Pitingolo, Sara Chiarello e Santino Caccia. Premiatori: Bruno Cortese, Anna Maria Sulla, Gino Barone, Angelina Squillace, Lucio Giordano, Anna Maria Verzino. Impareggiabili i maestri Francesco Castagnino al flauto e Davide Trocino al piano su musiche di Ennio Morricone.

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