REPORT DEL 28.9.2024 - MARIA CONCETTA AMMIRATI

 


Qualcosa avverrà

c'è un ribollio di silenzi fin nelle pieghe

-e prima e dentro- un antesignano

l'attrito selvaggio

del pensiero che resiste a rifrangenze:

parole unite e disunite

fragili

pronte a dissolversi nel nonsenso.

Al di fuori

l'orizzonte è questa sincera cicatrice

il passaggio incustodito tra ciò che è

e ciò che vorresti fosse. E senti avanzare

decisa spregiudicata

la coscienza

e tu sei il ragno

che finalmente intreccia le sue tele

 È con questi versi di Angela Caccia, direttrice artistica, che si apre la serata conclusiva della seconda edizione del festival di poesia A sud di ogni altrove. I versi di Angela Caccia, fortemente evocativi, richiamano l’attenzione sull’attesa di una trasformazione imminente. L'autrice utilizza immagini potenti e simboliche per descrivere un momento di cambiamento che sembra inevitabile, ma ancora indefinito.

Il ribollio dell'acqua che trabocca dalla pentola e il sogno frammentato rappresentano l'energia e la tensione che precedono un evento significativo. Questo ribollio di silenzi e l'attrito selvaggio del pensiero suggeriscono un conflitto interiore, una lotta tra ciò che è e ciò che potrebbe essere e al contempo suggeriscono il forte legame della poetessa con la parola scritta e con il desiderio di creare ordine e significato dal caos. Come un ragno che intreccia la sua tela.

E non è forse la poesia stessa, l’arte della parola, ad esplorare temi di attesa, trasformazione e la lotta per dare un senso alla propria esistenza?

 Il festival di poesia A sud di ogni altrove, che si è tenuto nella magica cornice del castello di Santa Severina, coinvolgendo associazioni, appassionati di poesia, studenti, musicisti e artisti vari per tre sabati consecutivi, ha rappresentato un momento di grande rilevanza culturale, un'esperienza ricca di emozioni e riflessioni profonde per tutta la provincia di Crotone. Tra gli ospiti di spicco Rita Pacilio e Plinio Perilli, protagonisti della serata conclusiva, che hanno incantato il pubblico con le loro parole e le loro visioni poetiche.

L'incontro tra questi due grandi autori ha rappresentato un momento di alto valore culturale, in cui la poesia è stata celebrata come forma d'arte capace di unire e ispirare.

 Ad interagire con gli autori, una straordinaria Daniela Galasso, conduttrice dei tre incontri del festival, che ha intervistato i poeti e ha condiviso con loro e con il pubblico presente impressioni e suggestioni, in un clima di grande partecipazione e interesse.

Rita Pacilio, nota per la sua intensa capacità evocativa, con la sua voce, carica di emozione, ha trasportato gli ascoltatori in un viaggio attraverso le sfumature dell'animo umano, affrontando temi come l'amore, la solitudine e la ricerca di identità. Pacilio ha condiviso anche alcuni retroscena sul processo creativo, svelando come le esperienze personali e le influenze culturali abbiano plasmato la sua scrittura. La sua poetica, alimentata da tematiche socio-psicologiche e spirituali, ha toccato corde profonde, esplorando temi come la solitudine, il dolore, la violenza e l'amore. Una performance che ha evidenziato l'importanza della poesia come strumento di esplorazione e condivisione della bellezza e della vita.

Plinio Perilli, poeta e critico letterario di fama, dal canto suo, ha portato sul palco una prospettiva diversa, la sua vasta esperienza e il suo amore per la parola scritta. Con il suo stile incisivo e provocatorio, ha esaminato le contraddizioni della società contemporanea attraverso la poesia. Perilli ha condiviso con il pubblico alcune delle sue opere più significative, offrendo spunti di riflessione sulla natura dell'arte poetica e sul ruolo del poeta nella società contemporanea. Le sue letture hanno suscitato riflessioni profonde, invitando il pubblico a interrogarsi su questioni esistenziali e sociali. La sua presenza ha arricchito il festival, offrendo un prezioso contributo alla comprensione e all'apprezzamento della poesia e sulle sue potenzialità come strumento di cambiamento. Di grande impatto i suoi versi sul “Dono” come esperienza interiore, una chiamata che risuona nel profondo dell'anima. Perilli ha sottolineato che il vero significato del donare risiede nell'essere donati, nel sentirsi parte di un atto di generosità che trascende il semplice scambio materiale. La gioia inesprimibile di cui parla l'autore è quella che si prova quando ci si sente completamente immersi nel gesto del dono, quando si percepisce che il valore del donare va oltre il tangibile e tocca le corde più intime della nostra esistenza.

La poesia, tutta la poesia, quindi, celebra la bellezza e la profondità del dono come un atto di amore e di connessione umana, un richiamo implicito alla “social catena” di leopardiana memoria. Un legame capace di dare origine a un “più onesto e retto conversar cittadino”, a “giustizia e pietade” al “vero amor” tra gli uomini.

La poesia, come ci suggerisce il poeta latino Ovidio, diventa davvero un'arte divina. Essa ci connette con il trascendente, ci offre strumenti per esplorare la nostra interiorità e ci permette di resistere alle ingiustizie. In un mondo sempre più frenetico e materialista, la poesia ci ricorda l'importanza di fermarci, riflettere e apprezzare la bellezza e la profondità della vita.

Ad arricchire l’evento, le note al pianoforte del maestro Gianluigi Borrelli e le performance dell’Associazione Corale del Vescovado guidata dal maestro Daniele Lorenti.

Le esibizioni musicali, eseguite con maestria e sensibilità, hanno creato un perfetto contrappunto alle parole dei poeti, amplificando le emozioni e rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente.

Seguendo il format dello scorso anno, nel corso del festival sono stati dati dei riconoscimenti alle associazioni del territorio che si sono distinte per l’impegno sociale. Ospiti dell’incontro del 28 settembre la Pro Loco di Strongoli, per il costante impegno nella promozione del patrimonio culturale e storico del territorio; l’Associazione Umanitaria Giulia Marinello per la dedizione e il sostegno ai bambini malati e alle loro famiglie; la Compagnia Teatrale il Sorriso per la passione nel mettere in scena spettacoli di qualità con l’intento di coinvolgere la comunità in maniera significativa.

Nel corso della serata è stato dato spazio anche ai poeti emergenti del territorio, Gianluca Facente, Giovanna Ripolo, Marco Ciconte.

 Il festival ha dimostrato ancora una volta come la poesia possa essere un potente mezzo di espressione e comunicazione, capace di toccare le corde più intime dell'animo umano e di creare un senso di comunità e condivisione.

A sud di ogni altrove, anche in questa seconda edizione, è stato un successo, non solo per la qualità delle performance, ma anche per il senso di comunità che ha saputo creare. La poesia, in questa occasione, si è rivelata un linguaggio universale capace di unire le persone, invitandole a riflettere e a sognare insieme.

Un plauso speciale va all’ideatrice e direttore artistico del festival, Angela Caccia, che ha saputo coinvolgere con grande abilità diverse associazioni del territorio nell'organizzazione dell'evento creando un team compatto formato dalla Pro Loco Siberene, dalla Cooperativa Aristippo, dal Liceo Classico “D. Borrelli”, dal comune di Santa Severina, dall’Associazione Caffè Letterario, dall’Associazione I Borrelliani. Grazie alla sua visione e al suo impegno, il festival è diventato un vero e proprio punto di incontro per la comunità, favorendo la collaborazione e la partecipazione attiva di molte realtà locali.

Il successo del festival dimostra come la collaborazione e la condivisione di risorse possano portare a risultati straordinari, valorizzando il patrimonio culturale e umano della comunità.

Un evento da ricordare, che ha senza dubbio lasciato un'impronta nel panorama culturale locale, un'occasione unica per celebrare la poesia in tutte le sue forme.

Maria Concetta Ammirati

Docente di Lettere nel Liceo classico Diodato Borrelli di Santa Severina








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